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4 punti fermi per superare l’ansia: i miei consigli pratici

Ritorno su un argomento già approfondito diverse volte nel corso di questi anni. Imparare a gestire ansia e attacchi di panico continua ad essere un argomento che interessa sempre tante persone. Così frequentemente le persone mi chiedono consigli su come affrontare questo “problema dell’ansia”. Ansia e attacchi di panico sono collegati, ma non sono la stessa cosa, perché gli attacchi di panico si verificano quando i livelli di ansia superano una certo livello.
Tutto inizia con il percepire alcune sensazioni corporee e mentali, legate all’attivazione fisiologica e di per se innocue, come molto pericolose, o segni di un’imminente catastrofe (morte, pazzia, infarto ecc.). Anche lo stress può contribuire ad aumentare l’ansia, fino al raggiungimento di una soglia che come detto, se superata, innesca l’attacco di panico.
Cosa puoi fare di concreto per l’ansia? Voglio condividere con voi 4 punti per me molto utili:
Punto 1. Inizia a guardare l’ansia in modo diverso.
Impara a conoscerla, comprendi che essa è meglio di quello che credi. Studia la sua fisiologia, come si attiva, da cosa nasce, il ruolo delle preoccupazioni. Capire tutte queste cose ti farà vedere le cose diversamente e questo ti aiuterà a “far passare” l’ansia. Quando conosci meglio una certa cosa è normale che poi ti fa meno paura. Vi sarà già capitato no?
Punto 2. Impara a cogliere la relazione che lega l’ansia al tuo preoccuparsi.
Tu puoi preoccuparti per qualcosa in particolare o addirittura per la tua stessa ansia. Per qualsiasi cosa tu potresti preoccuparti sappi che questo ti farà provare ansia. Se riesci a comprendere bene questo meccanismo sei già a buon punto!
Abbiamo detto tante volte che l’ansia è un fenomeno naturale, è una conseguenza emozionale legata all’attivazione di certi processi, ma questi processi partono dall’interpretazione che facciamo circa gli eventi, per cui in base a ciò che “vedo” come una possibile fonte di preoccupazione potrò sperimentare il solito circolo dell’ansia (in genere è un circolo vizioso che mantiene il disturbo).
Se ad esempio ti preoccupi per l’ansia avrai altra ansia e questo è il motivo per cui si creano dei circoli viziosi. Per questo motivo l’attacco di panico può ripetersi via via nel tempo, proprio perché si innesca la paura della paura, l’ansia per l’ansia.
Punto 3. Tutto dipende da come vedi le cose.
Se sei ottimista non proverai ansia, ma altre emozioni, o comunque potresti provare ansia ma mai ad un livello tale da “farti star male”. La regola è che comunque l’emozione è la conseguenza del tuo personale modo di pensare. La causa della tua ansia non è dell’ascensore, dell’auto, del supermercato, della folla, dell’autostrada ecc. ma di ciò che pensi di tutte queste situazioni.
Quindi la tua ansia di oggi dipende da come vedi le cose.
Punto 4. Accettala per smettere di preoccupartene.
Imparare ad accettarla significa in qualche modo convincersi che seppure dovesse arrivare non sarà poi così un grosso problema. Dando il permesso all’ansia, aprendogli la porta, farai ridurre in modo normale e fisiologico, progressivamente nel tempo, i tuoi livelli di attivazione.
Dico sempre ai miei pazienti che noi non abbiamo un interruttore on-off per spegnere l’ansia. Sarebbe comodo prendere il telecomando e pigiare il tasto, ma questo non è possibile. Quello che puoi fare è iniziare ad abbassare il volume, e solo così gradualmente, portare la quantità di questa emozione ad un livello accettabile e funzionale.

Francesco Greco

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